di Mario Giardini
Non c’è proprio limite all’invadenza di preti e buonisti a prescindere, in servizio permanente effettivo.
Leggete questo articolo e riflettete. Link: http://www.lastampa.it/2016/07/05/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/migrantes-e-caritas-litalia-approvi-una-legge-sulla-cittadinanza-ySwOxCqbvg5gW0ismgl4NJ/pagina.html.
In pratica, la Caritas Internationalis e la fondazione Migrantes non si fidano dei numeri sull’immigrazione che gli organi italiani ed europei forniscono e hanno un proprio servizio di statistiche. Con il quale pretendono di dimostrare, aritmeticamente, la vostra, la mia e l’altrui (del cittadino italiano ed europeo in generale) mancanza di buon cuore, di carità cristiana, sostituita com’è da egoismo e attaccamento al dio denaro.
E intendono dimostrare che le percentuali di stranieri ospitati sono estremamente contenute. In relazione a cosa, cioè a quale riferimento definito “accettabile”, dovrebbero essere? E chi, se non loro, i preti e i buonisti a prescindere, decideranno quale è la quota di stranieri da accogliere in Italia?
Non contenti, pretendono anche una legge sulla cittadinanza agli immigrati. Introdurre cioè lo ius solis, invece di riferirci al millenario ius sanguinis accolto nelle nostre leggi. Mr Don Galantino, il prete più narcisista di cui ho notizia (vedere sua pagina fb per convincersi) rincara la dose e ci bacchetta anche dal punto di vista del linguaggio:
«L’uso di alcune parole (invasione, emergenza, crisi) – ha detto a sua volta il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino – non aiuta certamente ad affrontare correttamente le trasformazioni in corso; contribuisce, piuttosto, a falsare i dati reali e ad allargare la forbice tra percezione e realtà del fenomeno migratorio (30% la percezione; 8,2% i numeri reali)».
Cioè il Don Galantino dà per scontato che le trasformazioni in corso siano inarrestabili, irreversibili, e che non ci si possa oppore. E che il problema sia solo di percezione. Come si fa a dire che l’8,2% di stranieri che figliano a velocità quintupla degli italiani nativi, non sia un problema, Dio solo lo sa. Magari, potrebbe anche farglielo presente a Don Galantino, non crede, Gran Capo?
E aggiunge, sempre il Don Galantino:
«La strage di Dacca (ma non solo quella) ha inferto un colpo decisivo all’equazione – data per scontata dagli imprenditori della paura – tra immigrazione e terrorismo. Dobbiamo riconoscere che a tutt’oggi gli attentatori non sono praticamente mai gente arrivata in Belgio, in Francia o in Bangladesh con i barconi».
Che però sono islamici, tutti, quelli che uccidono gridando Allah Akbar, non lo dice.
Cioè, per questo monsignore del menga, in pratica, gli unici problemi sarebbero quelli legati alla quota di terroristi che entrano in UE con i barconi. E non i problemi sociali, economici e di integrazione che hanno dimostrato, in Belgio, Francia, UK e altri paesi, di essere al momento, irrisolvibili.
Mi piacerebbe che Mr Renzi, tra un viaggio e una riunione del PD, si degnasse di rispondere adeguatamente a questi preti, che pretendono di qualificarci eticamente e disporre della nostra società come cosa loro.
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