Negli articoli precedenti abbiamo discusso come la New Age abbia ripreso, soprattutto dalle filosofie orientali, antiche credenze riguardo l’esistenza di un principio o spirito vitale che risiede nell’universo. Questo principio che, nelle antiche filosofie era un concetto metafisico(prana, chi), viene ora presentato come una forma di “energia”, e si ritiene che fluisca anche nel corpo degli esseri viventi, intorno al quale costituirebbe una specie di alone, denominato “aura”.
Si è così affermata e diffusa in campo mondiale la cosiddetta “Energy healing”, una moltitudine di terapie “energetiche”, risultante da una surreale lottizzazione di differenti modi con cui “manipolare” , con l’uso delle mani, questa immaginaria energia.
Questo ramo della pseudo medicina poggia sull’esistenza e la manipolazione di due presunte realtà: l’energia e l’aura. Naturalmente, sia l’energia che l’aura non sono rivelabili da alcun strumento fisico conosciuto, anche se i terapeuti ritengono di “sentirle”.
L’aura, poi, rifletterebbe lo stato di salute, il carattere, l’attività mentale, lo stato emozionale del soggetto, oltre che denunciare l’avvento di una malattia molto tempo prima della sua comparsa.
Solo alcune fra le più note terapie energetiche:
- La pranoterapia(Pseudoscienze-6-Part II).
- Il Therapeutic Touch(Pseudoscienze-6-Part IV)
- Il Reiki (ki è la versione giapponese del cinese chi). Il terapeuta sostiene di attingere nel proprio corpo il ki dell’universo e di “canalizzarne” il flusso, attraverso le proprie mani, verso il corpo del paziente, ristabilendo l’ “equilibrio energetico” perduto.
- Il Pranic Healing. Con una opportuna imposizione delle mani, è possibile “compensare” e “ripulire” eventuali squilibri del prana all’interno del corpo del paziente, perché il prana dell’universo viene assorbito dal terapeuta e trasferito al paziente.
- La Cristalloterapia sostiene che i cristalli possono canalizzare l’energia “buona” e tener lontano quella”cattiva”. Bacchette “magiche” di cristalli vengono usate nella “aura therapy”.
Ovviamente, di fronte al successo raggiunto in campo mondiale della “Energy healing”, la ragione non può fare a meno di porsi una domanda: i praticanti sono in grado di dimostrare i loro poteri di “sentire” e “manipolare”queste “energie”?
La risposta è chiara : ogni tentativo rigoroso di provare i vantati poteri da parte di sedicenti“sensitivi” di “sentire” energie o aure è sempre regolarmente fallito. Va da sé che, se non si è in grado di sentirle non si dovrebbe neanche poterle manipolare!
Ma vediamo alcuni esempi dei moltissimi tests eseguiti che hanno smascherato come ciarlatanerie le pretese dei praticanti.
Cominciamo con l’esperimento, famosissimo, condotto da Emily Rosa, una bambina di 9 anni, figlia di Linda Rosa, una studiosa impegnata nella critica alle pseudoscienze. Qui lo descriviamo(compresa la figura) sintetizzando quanto esposto nel sito: http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/tt.html
Il test, eseguito da Emily Rosa aveva lo scopo di verificare se i praticanti del Therapeutic Touch fossero veramente in grado di rivelare il suo “campo energetico” o “aura”.
La posizione mantenuta nel test è quella in figura, praticante con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, bambina che poneva, col palmo rivolto verso il basso, una mano a piccola distanza sopra una mano della praticante. La(il)praticante doveva “sentire” su quale delle proprie mani la bambina poneva la sua, ovviamente senza contatto fisico e senza vederla perché nascosta da uno schermo di cartone.
Il test fu eseguito su 21 praticanti nell’arco di 2 anni, con l’obiettivo, concordato, di considerare positivo un risultato con almeno l’80% di successi. Il risultato al termine dei test fu di 122 successi(44%) su 280, completo fallimento, se si considera che, indovinando a caso, l’obiettivo è del 50%. Lo studio fu pubblicato sul Journal of the American Medical Association nel 1998.
Fine del TT o meglio, della “Energy healing”? Neanche per sogno! Ecco infatti il famoso drago nel garage di Carl Sagan in una delle sue più brillanti interpretazioni! L’obiettivo è sempre il medesimo:rendere infalsificabile la teoria. Ma, così facendo, la teoria esce dal mondo scientifico(Carl Popper) ed entra surrettiziamente in quello metafisico.
Qui mi limito a trattare brevemente solo 2 delle 10 argomentazioni a sostegno dell’esistenza del drago con cui potrete divertirvi andando sul sito: http://www.skeptic.com/eskeptic/10-11-17/
- Le considerazioni statistiche sui risultati dei tests erano errate, perché basate su un numero di soggetti troppo piccolo(21).
Obiezione: il calcolo statistico dice che, se i praticanti TT avessero “sentito” il “campo” della bambina 3 volte su 4, allora la probabilità(anche solo con 21 praticanti) di fallire il test sarebbe stata solo di 3 su 10.000!
Semplicemente kafkiano, poi, bollare lo studio di scarsa rappresentatività a causa di un numero limitato di campioni, quando, visti i risultati dei tests sui primi 21, più nessun nuovo praticante si è presentato.
E questo, nonostante James Randi (https://it.wikipedia.org/wiki/James_Randi) dal 1989 abbia messo in palio un premio, attualmente di 1milione di Dollari, da assegnare a chi avesse successo in un test analogo. Una sola praticante si è presentata e ha fallito. L’ideatrice della terapia Dolores Krieger, più volte sollecitata, non si è mai presentata.
- Probabilmente il campo di Emily era inadatto a questo test. È possibile che la bambina avesse (a)mani fredde o bioenergeticamente morte; (b)un campo pubescente selvaggio; (c)un campo troppo perfetto; (d) un campo troppo a corto raggio; (e)un campo così ampio da coprire entrambi le mani del praticante, oppure(f)Emily ha soppresso o diretto altrove (consciamente o no)il proprio campo per ingannare gli esaminatori.
E poi dicono che non è ciarlataneria!
Ma vediamo ancora il nostro James Randi in azione.
Nel programma televisivo “ Exploring Psychic Powers Live”, Randi mise alla prova una “sensitiva” inviata nientemeno che dal Berkeley Psychic Institute. La “sensitiva” pretendeva di “percepire” l’aura, sostenendo che questa avvolgerebbe un essere umano estendendosi 5 pollici oltre la pelle. D’accordo con la sensitiva furono preparati 10 schermi. La sensitiva avrebbe dovuto “percepire” in almeno l’80% dei casi quale schermo nascondesse una persona. Indovinò nel 40% dei casi, quando tentativi casuali avrebbero dato un punteggio del 50%.
Dunque, anche qui disastro completo. Naturalmente, dopo questo fallimento non si è presentato più nessuno, come già successo dopo altri tests falliti, come quello sull’omeopatia(Pseudoscienze-3-Part I) e il test di Emily Rosa.
Non conosco quali scuse siano state inventate in questo caso per rappresentare il drago di Sagan. Come utile e divertente esercizio può provarci il lettore.
Non contenti degli smacchi subiti, i sostenitori dell’aura ricorrono persino all’uso di strumenti (https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=100983 ),il più semplice dei quali è la“camera Kirlian”, basata su un fenomeno scoperto dal russo S.D. Kirlian. In un articolo pubblicato nel 1961, Kirlian mostra come una normale pellicola fotografica possa essere impressionata anche semplicemente ponendola in una sorta di “sandwich”, costituito da due elettrodi ad alta tensione. Nelle più note immagini Kirlian uno degli elettrodi è costituito da una parte del corpo, ad esempio una mano, oppure da una foglia, ottenendo in tal modo l’immagine circondata dal suggestivo alone luminoso.
Fotografia Kirlian di una foglia di Coleus.(da Wikipedia)
Dal punto di vista fisico l’effetto Kirlian non ha alcunché di misterioso: si tratta di una luminescenza che si produce normalmente quando si sottopone un gas a una tensione elettrica elevata, anche se a bassa corrente, provocandone la ionizzazione, noto in fisica come “effetto corona”. La causa dell’immagine è quindi dovuta all’energia fornita dalla scarica elettrica. L’aura non centra per nulla, tant’è vero che, in mancanza della tensione, l’effetto Kirlian scompare.
Proviamo a introdurre su google “Kirlian aura photo”,otterremo ben 54.700 risultati! La camera Kirlian è un tipico esempio di un modo di procedere dei produttori di pseudoscienza. Si parte da un normale fenomeno, chiaramente spiegato dalle leggi fisiche conosciute, e si pretende di spiegarlo con arrogante supponenza, inventando soluzioni fantasiose basate su una moltitudine di ipotesi non necessarie per spiegare il fenomeno.
A cosa servono queste ipotesi inutili? Il metodo scientifico ci dice che debbono essere scartate, o meglio, tagliate con il cosiddetto rasoio di Occam.
Il rasoio di Occam è un principio metodologico enunciato dal monaco inglese Guglielmo di Occam, vissuto nel XIV secolo. Tale principio, ritenuto alla base del pensiero scientifico moderno, può essere brevemente espresso così: è inutile formulare ulteriori ipotesi oltre a quelle strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno, quando quelle iniziali sono risultate sufficienti. In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice e chiaro.
Tornando quindi alla camera Kirlian, non ha senso produrre spiegazioni fantasiose oltre a quelle semplici fornite dalla scienza, come non avrebbe senso invocare energie misteriose, in luogo delle scariche di energia elettrostatica, per spiegare i fulmini.
Come forse, nel XXI secolo, non dovrebbe avere senso affannarsi a far capire a certa gente dei concetti, che un intelligente monaco medievale aveva già capito sette secoli fa.
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