Piana delle Colline, Abruzzo, 11 maggio
dal nostro corrispondente
Un vasto movimento di protesta si è formato tra gli agricoltori abruzzesi della Piana delle Colline, luogo di produzione di ottime patate nostrane
Il movimento ha assunto la sigla “BPB? NO. GRAZIE.”, dove BPB è la cosiddetta “BioPatataBrasileira”.
Le importazioni della patata brasiliana biologica sono aumentate di uno spettacoloso 7100 % in un anno solo. Renato del Tubero, presidente del consorzio agrario locale, fa presente che la patata abruzzese è sottoposta a concorrenza sleale, in quanto in Brasile il clima favorisce la coltivazione di patate, permettendo ben tre raccolti all’anno.
Chiede pertanto al governo protezione contro l’invasione della patata brasiliana.
“Ecché, la nostra patata è per caso figlia di una patata minore?” si è domandato ed ha domandato genuinamente offeso.
Il sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole ha promesso di portare il caso della patata a Bruxelles, dove cercherà appoggi politici per iniziare una campagna europea contro le patate brasiliane.
La battaglia in sede comunitaria però si preannuncia lunga e dura.
La Gran Bretagna ha già fatto sapere di preferire la patata rossa irlandese a quella brasiliana (vedi foto in alto).
I tedeschi invece sembrano preferire il genere “mulata”, una variazione color caffè chiaro della BPB.
Angela Merkel ha sottolineato che quest’ultima patata è apprezzata in Germania soprattutto dalla popolazione maschile, stufa della patata bionda autoctona.
Del Tubero preannuncia una dimostrazione di fronte a Montecitorio, dove gli aderenti al movimento hanno intenzione di far assaggiare gratuitamente ai passanti la genuina patata fucinese, offrendola in tutte le centinaia di modalità d’uso sin qui conosciute.
Si dice certo anche di avere l’appoggio di gran parte della popolazione italiana in questa sua battaglia per la difesa della collocazione della patata nazionale.
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