di Mario Giardini
La cosmologia è la scienza che studia l’universo fisico, la sua origine, la sua composizione e la sua evoluzione. Per definizione, tutto ciò che è osservabile e ciò che influenza l’osservabile nel mondo fisico costituisce l’universo. Atomi, particelle, stelle, galassie, energia, leggi di natura, spazio e tempo: tutti questi sono “oggetti” fisici, ed costituiscono l’universo. E, inversamente: ciò che non appartiene all’universo non può avere, per definizione, proprietà fisiche misurabili.
Includere tempo e spazio fra gli “oggetti” fisici non è immediato. Per secoli, molti filosofi si sono posti la domanda se lo spazio e il tempo possano esistere indipendentemente dal mondo fisico, oppure se sono mere relazioni fra gli oggetti fisici. Per i pitagorici il tempo era “la sfera che tutto abbraccia”. Per Aristotele “il numero del movimento, secondo il prima o il dopo”, con ciò intendendo la misurabilità dell’ordine del movimento di due o più corpi osservabili. Newton li concepì assoluti, eterni, immutabili, identici per ogni osservatore, in qualsivoglia circostanza.
La teoria della relatività ha mutato tutto ciò. E’ chiaro che considerare il tempo una “cosa” fisica provoca qualche sconcerto. Noi umani ne abbiamo una percezione del tutto personale. A volte scorre rapido, a volte lentissimo in modo esasperante. E’ come se il tempo esistesse perché esistiamo noi.
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