La vera storia della Exxon Valdez

exxon valdezdi Mario Giardini

Uno dei più gravi versamenti in mare di petrolio avvenne il 24 marzo 1989, quando la Exxon Valdez incagliò nella baia Prince William Sound, Alaska. Fuoriuscirono 10,9 milioni di galloni di petrolio grezzo dei 53 milioni ch’erano a bordo. Un gallone americano equivale a 3,785 litri. Perciò, circa 41 milioni di litri, o, se si preferisce, 41.000 metri cubi. In totale, si stimò che circa 1300 miglia di costa, non continue, furono inquinate. Di esse, 200 furono classificate “da forte a moderatamente” inquinate. Le rimanenti, “leggermente” o “molto leggermente”.

Una serie di fattori naturali contribuì a rendere più grave l’incidente. Due giorni dopo, il 26, una tempesta, con venti fino a 70 Kmh, disperse il petrolio e lo convertì parte in una sorta di “schiuma” e parte in grumi di catrame, spingendo il tutto su una linea di costa più lunga. Inoltre, il periodo dell’anno era sfavorevole (fine inverno), con fluttuazioni di marea fino a 6 metri. Ciò portò il petrolio molto più in alto, aumentando la fascia inquinata. Nel caso di rocce, il petrolio si depositò in superficie. Sulle spiagge, penetrò in profondità. Venti, maree e tempeste lo spostarono costantemente, rendendone assai difficile il rilevamento e la rimozione.

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Motori Primi, Energia e Globalizzazione – 1 – Il motore Diesel e il Turbogetto

A 380 2di Mario Giardini

Nel 1948 il valore delle merci esportate, a livello mondiale, rappresentava solo lo 1% del prodotto mondiale lordo (PML): 60 miliardi di dollari. Nel 2003 era salito a 7.400 Miliardi. Ed in soli quattro anni, nel 2007, raggiunse i 13.600 Miliardi di $, pari al 29% del PML. Un terzo della ricchezza creata a livello mondiale viene dunque scambiata tramite il commercio internazionale, intendendo con ciò le merci che attraversano una frontiera fra stati.

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Fukushima 2 – Un destino terribilmente avverso

 

 

Fukushima 2Uno tsunami in genere è composto di ondate successive. E non sempre la prima è la più alta, cioè quella più distruttiva. Più è profondo il punto in cui ha origine, maggiore l’energia che lo innesca, e maggiore diventa la velocità delle onde che provoca, e che si propagano in tutte le direzioni. Si sono misurate, da satellite, velocità superiori agli 800 km orari.

Via via che la profondità del mare diminuisce, all’approssimarsi cioè dello tsunami alle coste, si manifestano diversi fenomeni. La velocità di traslazione si riduce (al momento di impatto con la costa è comunque sempre di qualche decina di km all’ora); in profondità si originano onde riflesse; parte dell’energia cinetica viene dissipata in moti turbolenti che si generano sul fondale marino in ragione della sua morfologia.

In superficie, a causa dell’incomprimibilità dell’acqua, l’energia cinetica posseduta dalla massa d’acqua in rallentamento provoca l’aumento dell’altezza delle onde.

Si manifesta cioè il cosiddetto shoaling, un effetto di amplificazione dell’altezza delle onde, per un fattore che può variare da 2 a 10. Tale variabilità in parte dipende anche dal fenomeno dell’interferenza. Le ondate in arrivo tendono a sovrapporsi, perché le prime rallentano e vengono “raggiunte” da quelle che seguono; e a combinarsi con quelle riflesse.

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Fukushima 1 – Il Rapporto Scientifico dell’UNSCEAR su Fukushima

 

 

  1. Il rapporto scientifico dell’UNSCEAR su Fukushima

Fukushima 1Nell’aprile 2014 le Nazioni Unite hanno pubblicato il rapporto scientifico dell’UNSCEAR (United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) sull’incidente di Fukushima. Due volumi per oltre seicento pagine. Titolo ufficiale “UNSCEAR 2013 – Report to the General Assembly with Scientific Annexes”. Il primo volume contiene anche la revisione dei “findings”, una sorta di executive summary, presentata all’Assemblea Generale ONU del 2013 e approvata dalla stessa. E’ un lavoro complesso, che ricostruisce la cronologia degli eventi, stima la quantità di materiali radioattivi rilasciati nell’ambiente, le dosi assorbite dalla popolazione, degli operatori della centrale e di coloro che furono occupati successivamente sul sito, e riporta gli effetti, attuali e previsti, sull’ambiente e sulla salute in generale.

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Motori Primi, Energia e Globalizzazione – 2 – Il fuoco, cioè l’energia di origine non animale

Fuoco 1

di Mario Giardini

Non c’è accordo tra i paleo-antropologi. Alcuni sostengono che le prime, labilissime tracce di fuoco, forse non completamente addomesticato, sono quelle trovate in Kenia e in Sud Africa, e risalgono a circa un milione e mezzo di anni fa, all’epoca dell’homo ergaster.

Altri sostengono che la scoperta è più recente, e risale a circa cinquecentomila anni fa, quando, in Europa ed in Cina, il fuoco domestico ricompare con sempre maggiore frequenza negli insediamenti delle specie che hanno preceduto l’homo sapiens sapiens.

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Quanto è buona la buona scuola?

di Mario Giardini

Uni 2Nel 2005, nei paesi OCSE/G20, solo il 14% dei giovani fra i 25 ed i 34 anni in media possedeva un titolo di studio “terziario”, cioè (grosso modo) corrispondente alla nostra laurea triennale. In valore assoluto, si trattava di 94 milioni di persone. Concentrate soprattutto negli USA (14% del totale), seguiti da Cina, Russia, Giappone ed India con circa il 10% ciascuno.

Nove anni dopo, nel 2013, i 94 milioni di lauree erano diventate 137 milioni. Gli USA, pur mantenendo un 14% del totale, avevano perso il primato, sorpassati dalla Cina (17%). L’India era salita al 14% del totale, la Russia si era mantenuta stabile al 10%, il Giappone era sceso al 6%. In meno di dieci anni c’è stato un aumento di laureati di oltre il 45%.

Ma mentre nel 2005 il 60% dei laureati appartenevano a paesi membri dell’OCSE, nel 2013 il gap era colmato. Quale evoluzione si prevede?

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La bufala dei fondi europei – per ogni due euro che riceviamo ne versiamo 3

di Mario Giardini

UNSCEARUna, fra le tante barzellette raccontate dai nostri politici cercando di farle passare per cose serie, mi induce al sorriso più delle altre: “l’opportunità di crescita e innovazione legata ai fondi strutturali europei”.

In soldoni, quando vengono citati, e dipendendo dal grado di ignoranza del politico che ne parla, le cifre variano anche di più di un ordine di grandezza. Comunque, sono sempre molti miliardi di euro. Talvolta decine. E, cumulativamente, centinaia.

Nei fatti, i fondi sono più di 453 Miliardi di € dal 2014 al 2020. Una montagna di soldi destinati a vari impieghi. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, quello dedicato alle regioni d’Europa che hanno un PIL pro capite inferiore al 25% del PIL medio pro capite nazionale, ha una dotazione di 182 Miliardi. Il fondo alla “coesione sociale” 63,4. Quello allo sviluppo e sostegno della competitività delle aziende nelle regioni più sviluppate, sì, c’è anche questo, 54,3.

Perché mi viene da sorridere quando sento Renzi o altri politici parlare sull’argomento?

Beh. Nel 2013, il contributo italiano al bilancio UE furono 17,15 Miliardi di €, contro una assegnazione di 11,9. Nel 2012, versati 16, assegnati 10,7. Totale versato: 33. Totale assegnato: 21,6.

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Le tragedie accadono, nonostante la tecnologia

di Mario Giardini
Deepwater 1Viviamo in un mondo ogni giorno più isterico e impaurito. Il problema ambientale provocato dalla Deepwater Horizon è stato risolto in un paio di anni. Doveva, a quanto pare, durare per decenni. Invece, no. La causa di risarcimento si trascina ancora e non si sa quando finirà, viste le pretese di chi si è costituito parte lesa (compresa la PA americana, che spera di affossare BP, concorrente del big oil di marca USA). Riflessioni.

Una piattaforma off shore della BP è esplosa, si è incendiata, ed è affondata nei giorni scorsi nel Golfo del Messico, al largo delle coste della Lousiana e della Florida. Undici uomini sono scomparsi e non sono stati ritrovati. Morti, senza ombra di dubbio. Diciassette o più (ho perso il conto) sono stati feriti gravemente. Dagli iniziali 1000 barili al giorno di sversamento di petrolio, si è passati a una stima di 5000. La marea ha trascinato il petrolio verso le coste.
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