di Mario Giardini
Chi ha detto che non c’è lavoro per gli immigrati?
Oggi ho fatto rifornimento in una stazione di servizio completamente automatizzata. Cinque pompe, tre extracomunitari a guardia ognuno della sua pompa, pronto a collaborare. Per la verità, erano tutti e tre intenti a digitare furiosamente sul telefono e a scambiarsi barzellette o donne nude, a giudicare dalle risate. Nessuno si è avvicinato. Forse era troppo presto, 8.30, per iniziare a lavorare.
Inoltre, mi sono accorto, inserendomi in Via di Vigna Murata, che solo un angolo dell’incrocio aveva il suo lavavetri di ordinanza.
Nel breve spazio di circa cinquecento metri ho contato, perciò, ben cinque posti di lavoro disponibili. 2+3 fa cinque, no?
Se tanto mi dà tanto, generalizzando, i posti disponibili di lavoro sono ancora milioni, in Italia. Com’è che allora si spiegano i tre milioni e passa di disoccupati che abbiamo? Mah. Mai confidare nei dati del governo.
Comunque. Se qualcuno conosce Mr Matteo Renzi, Miss Boldrini e quel santo uomo che risponde al nome di don Jorge Mario Gaucho Bergoglio, per favore, avvisateli: io da solo ho scoperto cinque lavori disponibili per extracomunitari.
E quindi ditegli di affrettarsi ad importarne altri cinque, prima che Germania, Svezia, Austria o Spagna ce li freghino. Sennò, chi pagherà le pensioni dei nostri figli e nipoti?
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