Bestiario – 12 – Brexit: A Bruxelles si discute di come cacciare a pedate la GB

 

di Mario Giardini

l43-parlamento-europeo-strasburgo-770x400Certo che a Bruxelles e dintorni sono incazzati come iene. Il parlamento europeo riunito, con Farage presente, e fischiato, ha approvato, a larga maggioranza, una mozione affinché inglesi & Co. si tolgano dai piedi il più rapidamente possibile.

Il nostro Renzi ci ha fatto la sua porca bella figura, con il solito giochino di parole: “… non è il momento delle divisioni, ma delle visioni …”. Ciascun cittadino può misurare la profondità di pensiero del nostro giovin parlator fiorentino, GPF.

La frase è stata pronunciata nell’inglese di Mathew: “dis is not the moment of diviscion, but of the viscions…” Di sicuro Merkel e Hollande devono avere apprezzato molto. Uno dei verdi presenti ha offerto erba a tutti per assorbire meglio il colpo.

Il più incazzato di tutti è, però, quel simpatico beone lussemburghese. Jean Claude Juncker, che Farage ha definito “semplicemente inadeguato”, ha ribadito che “non sono hic stanco hic né malato e combatterò hic hic fino all’ultimo bicchiere…pardon, respiro hic per una Europa Unita hic”.

Juncker è il più deciso contro i sudditi di Madame The Queen. In più, lui, Juncker, solo soletto, ha dato una sonora lezione di democrazia a questi satanassi che hanno deciso di lasciare gli ormeggi europei.

Poiché pare che gli inglesi siano ancora un po’ restii a dire che vanno via, lui, l’energico beone, li ha incalzati come solo un lussemburghese sa fare: “  … Niente notifica, niente negoziato… … e sono sorpreso di vedere che io, proprio io che in Gran Bretagna vengo dipinto come tecnocrate, eurocrate e robot, voglio trarre le conseguenze del voto. E loro no?”

Grande. Hic.

La Merkel è tranquillissima. Padrona di quel che resta dell’Europa, non ha bisogno di agitarsi: “… la Germania … pardon, l’UE abbastanza forte per continuare ad andare avanti con i 27 paesi membri”.

Il più sobrio della giornata, strano a dirsi, è stato Alyn Smith, euro deputato scozzese. Ha chiesto a Bruxelles di “non abbandonare la Scozia”. Applausi travolgenti. Ma non si sa se rivolti a lui o a Gareth Bale, che ha tenuto la Scozia dentro gli Europei di Calcio, passando ai quarti.

Infine, pare che Juncker abbia proposto di erigere un monumento nel centro di Reykiavik. Il primo bozzetto è interessante, dicono. Adeguato ai tempi: un pallone che entra in una porta.  La targa che intende apporre il lussemburghese è graziosa, efficace nella sua semplicità, e di appena tre parole: “Fuck you, British”.

Corre voce che se il parlamento non gli approva il progetto, voglia pagarlo lui di tasca propria.

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