di Mario Giardini
Sono stato in vacanza. Assai improvvidamente, ci siamo accodati a due nostri amici e siamo andati in Puglia. Pare sia la regione (dicono i pugliesi) più bella del pianeta. Due settimane di inferno in un albergo gestito da soggetti che hanno braccia assai più adatte all’agricoltura che non al business che hanno intrapreso, mi hanno convinto che il paradiso somiglia sin troppo all’inferno. Tanto vale spendere di meno e andarci. All’inferno, intendo.
Lasciamo stare questi aspetti nefasti. Ne parlerò in un altro articolo. Adesso invece voglio parlare di un aspetto positivo: l’amore dei pugliesi per la natura. Commovente. In particolare, per gli alberi. Li amano così tanto che li piantano dappertutto. Anche nel bel mezzo dei marciapiedi. Non ci credete? Guardate questa foto (una delle tante che ho scattato).
Sono talmente amanti degli alberi che per non farli infastidire dai pedoni, fanno i marciapiedi convenientemente stretti, da costringerli, tutti, a camminare sulla strada. Ecco la prova. Non solo. Ma questa foto dimostra l’appoggio che la società della monnezza locale offre all’iniziativa pro-alberi: ecco piazzato un bel cassonetto a protezione del verde locale. Adeguato ostacolo anche per vacanzieri che rompono dalla mattina alla sera con la ridicola pretesa di portar soldi in cambio di riposo e passeggiate inoffensive in attesa di pranzo e cena.
Direte: d’accordo. Forse sono dei semplici cittadini, appassionati eccessivamente per la natura. Tutto il resto del mondo pugliese, comprese in primis le Autorità, che tengono assai molto alla nostra sicurezza, è totalmente contrario alla pratica. No. Ci sono prove schiaccianti che anche le Autorità sono pro-alberi sui marciapiedi. Infatti, anche quando non servirebbe, piazzano la segnaletica in modo da impedire a pedoni di transitare sui marciapiedi. Qui sotto non si vedono alberi, vero. Ma magari, è il geniale ragionamento, nel 2074 qualcuno deciderà di piantare qui un albero. Meglio prevenire che curare. Ecco quindi la segnaletica piazzata strategicamente al centro del marciapiede.
Potrebbero anche gli altri servizi locali non essere solidali con cotanto alberato amore? Potrebbero, ma non lo sono. L’illuminazione e la telefonia, come vedete, collaborano fattivamente. Anzi, l’armadietto delle derivazioni telefoniche dovrebbe essere un tantino più sporgente per massimizzare l’efficacia. Da segnalare alla Telecom.
Conclusione: ho fatto una vacanza del menga. Ma, sant’iddio, ne emergo arricchito, ed eticamente confortato. Ecco un clamoroso, importante, planetario, confortante, terrone senso di iperbolico rispetto per l’ambiente. Prima gli alberi. Poi, ma molto poi, e giustamente, anziani, bambini, gestanti, et similia.
E che cavolo: sono o non sono gli esseri umani il cancro del pianeta?
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