Warning: questo è un articolo che parla di numeri, e perciò è pesante. Chi vuole capire qualcosa dei costi e dei ricavi delle Olimpiadi 2024, così come vengono proprinati agli italiani, si armi di pazienza. Se poi vuole domandare, commentare, criticare, sia il benvenuto.
C’è una diatriba infinita sui costi e ricavi dei giochi Olimpici 2024, per i quali il CONI aveva proposto la candidatura di Roma. Proposta respinta, come si sa, dal sindaco Raggi.
Il CONI ha pubblicato uno studio, nel gennaio 2016, denominato “Valutazione economica dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Roma 2024”. Tutti i numeri che riporto e commento in seguito sono perciò i numeri del CONI.
Il documento è lungo 99 pagine, e riassumerlo in qualche migliaio di battute non è facile. E’ uno studio fatto da Openeconomics Srl (uno spin-off della Università di Tor Vergata) e il CEIS di Tor Vergata (Center for Economics and International Studies). Non ho la pretesa di commentarlo tutto. Cercherò di dare comunque una visione sulle incongruenze, metodologiche, numeriche e di informazione contenute nel documento.
Purtroppo, per poter discutere dei numeri, bisogna averli sott’occhio. Non posso non riportare pertanto le due tabelle più importanti, le tabelle 1 e 2, inserite nell’Executive Summary, che così presenta lo studio:
“In questo contesto, la valutazione economica dei Giochi olimpici e paraolimpici di Roma 2024, sviluppata nel presente studio, mira a determinare l’impatto dei Giochi sulla qualità della vita dei cittadini più direttamente interessati, valutandone gli effetti diretti, indiretti e indotti rispetto ad una alternativa cosiddetta controfattuale e sviluppando, allo stesso tempo, un bilancio economico dei costi e dei benefici individuali corrispondenti a questi effetti. L’alternativa controfattuale presa in considerazione rappresenta ciò che si verificherebbe, sul territorio laziale, nel caso in cui i Giochi non fossero ospitati a Roma.”
“Nel nostro studio abbiamo, invece, scelto di sviluppare un’analisi economica che utilizza metodologie avanzate di analisi quantitativa e di ricerca operativa. Quest’analisi ci permette di integrare l’analisi costi benefici con l’analisi di impatto economico, considerando effetti, benefici e costi generati dall’evento olimpico sul territorio romano, laziale e italiano e tracciandone un bilancio economico in termini di redditività e di convenienza economica.”
Commento 1: questa valutazione sembra completa, ma non lo è.
Il confronto è, metodologicamente, incompleto, fuorviante e, spiace dirlo, menzognero. Se si deve decidere dell’uso di risorse sociali, cioè il denaro dei cittadini, le possibilità di impiego sono innumerevoli. Se ho delle risorse da destinare a un qualche uso, non mi pongo solo la domanda: faccio le Olimpiadi a Roma oppure no? Mi pongo invece la domanda: in quale modo posso utilizzare, in tutto, o in parte, tali risorse e qual è il miglior impiego che posso farne nell’attuale contingenza economica? Asili, trasporti, sanità, riduzione del debito pubblico, ecc oppure impiego le risorse per fare le Olimpiadi a Roma?
Commento 2 . E’ del tutto ovvio ipotizzare che impieghi diversi potrebbero portare a un “impatto sulla qualità della vita dei cittadini”, misurati con le stesse metodologie adottate per analizzare il ritorno delle Olimpiadi, molto migliori rispetto a quelli che si ottengono facendo i Giochi.
Ma questo confronto non è riportato nel documento.
Si può obiettare che questo è compito del governo. E’ una obiezione sensata. Ma il dato di fatto è che il documento non parla di possibili altri impieghi, e quindi il cittadino non è informato adeguatamente. Per quanto si vede, al Governo questo documento sta bene, visto che, in contrapposizione al Sindaco, è pro-Olimpiadi.
Commento 3: è praticamente impossibile ribattere e/o ricostruire le cifre leggendo il documento. I numeri cambiano continuamente, anche quando sono citati ed esplicitati sotto lo stesso titolo. Tre soli esempi: 1) nella tabella 1 si includono 2.112 Ml di investimenti pubblici già programmati. Altrove, il valore degli investimenti programmati fino al 2025 (dove siano reperibili i programmi non è riportato, dunque probabilmente non ci sono) è pari a 2800 Milioni tab 8 (un numero talmente esatto che pare più una dichiarazione di intenti che il risultato di programmi di investimento definiti). 2) Senza apparente ragione, a questi si somma l’investimento “storico” pari a 1234 Ml. Dico senza apparente ragione, perché si precisa “investimenti sarebbero comunque realizzati ma in opere diverse da quelle necessarie allo svolgimento della rassegna olimpica e paralimpica”. Dal che pare di poter dedurre che sono soldi, destinati ad altro impiego, che saranno dirottati verso attività attinenti alle Olimpiadi, altrimenti non avrebbe senso considerarli in questa tabella. 3) Si inseriscono 1151 di entrate fiscali in totale, ma l’unico altro punto dove si parla di effetti fiscali è ai piedi della fig. 5, dove si stimano in 867 Ml le entrate derivanti dai redditi delle famiglie. Come si arrivi a 1151 Ml non è detto.
Conclusione: il documento tutto sembra fatto apposta per ingarbugliare le cifre invece di chiarirle.
Passiamo ai numeri. La prima tabella è questa (pag. 8). Il titolo è “analisi finanziaria di massima della componente pubblica”.
Tabella 1. Analisi Finanziaria di Massima della Componente Pubblica
Costi | |
Costi di investimento | 3.897 |
Imprevisti (35% costi di investimento) | 1.364 |
Costi Operativi | 2.184 |
Rientri netti | |
National sponsorship | 615 |
Merchandising | 74 |
Biglietti italia | 346 |
Biglietti turisti stranieri | 95 |
Contributo CIO | 1.046 |
Benefici Villaggio Olimpico | 78 |
Investimenti pubblici già programmati | 2.212 |
Stima entrate fiscali come conseguenza dei Giochi | 1.151 |
Contributo pubblico a copertura degli imprevisti | 1.364 |
Contributo pubblico | 466 |
Fonte: elaborazione OpenEconomics – milioni di euro (valori attualizzati al 2017 al tasso di sconto del 5%
Commento 4: analisi finanziaria … “di massima”. Cioè, in parole povere: questi numeri non sono definitivi. Possono cambiare. In teoria, avendo introdotto fra i costi gli imprevisti, se le valutazioni sono correttamente bilanciate, non dovrebbero. Oppure lo scostamento dovrebbe essere minimo. Eppure, in tutti i dibattiti, questi e gli altri numeri, vengono veicolati come graniticamente certi. Un’evidente forzatura, o, meglio, una evidente disinformazione.
Commento 5. L’altalena di numeri attribuiti alle stesse voci è francamente irritante. Nella tab 1 si legge che i costi di investimento sono 3897 Ml. Alla voce investimenti, nella tab 8 i costi sono stimati in 5.682 Ml (ridotti a 5.580 nella tab 14), includendo 2800 di opere già programmate (strade e ferrovie). Nella stessa tabella 14, gli investimenti già programmati salgono a 4.034 Ml, perché vengono aggiunti gli investimenti “storici” per un valore di 1234 Ml.
Il testo chiarisce che “Ipotizzando una spesa per il Progetto Olimpiadi di 5,58 miliardi di euro ed un controfattuale di 4,03 miliardi di euro, gli effetti netti sul Valore Aggiunto del Lazio risultano pari a circa 4 miliardi di euro, di cui 3,3 nel territorio metropolitano di Roma”.
Il CONI stesso afferma però che i 4,04 Miliardi di cui si parla qui sono Investimenti che ci sarebbero comunque (tabelle 14 e 16).
Il valore aggiunto negli investimenti a causa dei Giochi sarebbe perciò di soli 1,546 Miliardi. Non 4,03. Perché se Roma non fa i giochi, questi soldi sarebbero comunque spesi a Roma e dintorni.
Insomma, dire che Roma perderebbe 4 Miliardi se non si fanno i Giochi, o è un errore, o una bugia. O entrambe le cose. Dai numeri esposti dal CONI, si tratta di una cifra circa tre volte inferiore.
Commento 6: imprevisti. E’ notizia di ieri che il Giappone sta riconsiderando il budget per le Olimpiadi del 2020, salito a 26 (ventisei) Miliardi di €, dai 6 (sei) iniziali. Dappertutto, quando si sono fatte le Olimpiadi, si sono registrati aumenti esorbitanti delle spese, compresi fra un minimo intorno al 65% e un massimo che ha superato il 300%. Ipotizzare imprevisti per una percentuale di appena il 35% è assolutamente ottimistico. Se la portassimo al 65%, minimo storico nel caso delle Olimpiadi, e prendiamo come costo degli investimenti 3897 Ml, il valore degli imprevisti salirebbe a 2533 Ml.
Ci vorrebbero, per pareggiare il conto, non 466 Ml di contributo dello Stato, come riportato in tabella 1, ma 1635 Ml. A carico del cittadino.
Commento 7: in opposizione a “costi” si parla di “rientri”. Rientrarci vuol dire, normalmente, uscire da un affare alla pari. Dalla cassa per fare le Olimpiadi usciranno 7.445 Ml, e sono soldi veri. National sponsorhip, merchandising, biglietti e contributo CIO sono soldi e andranno non direttamente all’erario, ma al CONI. E questo fa una certa differenza. Gli investimenti pubblici già programmati, imprevisti e il contributo pubblico assommano a 4042 Ml, e sono soldi che escono dalle casse dello stato; 1151 Mil ci entrano, sotto forma di entrate fiscali. Quindi in totale, lo stato deve metterci 2891 Ml. Cioè soldi nostri, nostre tasse.
L’obiezione che si fa è: le opere programmate andranno comunque fatte. Rimando in parte al commento 3.
Ma ne concludo che, anche prendendo per buono il ragionamento, SECONDO QUESTA TABELLA, RIMANGONO COMUNQUE 466 Ml COME CONTRIBUTO DELLO STATO.
Inoltre, andrebbero sommati i 1234 Ml “storici”. E si arriverebbe a 1700 Ml.
Questo è un costo netto per tutti i cittadini, che dovranno sobbarcarselo perché sarà pagato con le tasse che tutti versano.
La prima conclusione è dunque che NON è vero che i giochi si ripagheranno da soli (se le cose andranno secondo questa proiezione di costi/ricavi). Se poi le cose andranno peggio del previsto, il conto salirebbe ancora, come chiarito al commento precedente.
Siccome le tasse allo Stato le pagano anche i romani, NON è vero che alla città le Olimpiadi costeranno nulla, portando solo vantaggi.
Segue
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