Pseudoscienze – 7 – Ritorno al Medio Evo a cavallo delle onde Parte I : La Geobiologia

 

Monte_Rosa_versante_Gressoney

Monte Rosa visto da Gressoney-la-Trinité

Part-I La geobiologia

Ho passato i giorni più belli dell’infanzia in un piccolo villaggio di alta montagna nella Valle d’Aosta. Di giorno, a seguire le mucche al pascolo o vagare per boschi e pietraie in cerca di mirtilli e lamponi o di incontri con camosci, da raccontare al ritorno a casa. La sera, nella stalla a giocare al lume di candela con gli altri bambini. Sì, perché a 1500 metri non era ancora giunta l’energia elettrica. Neanche le auto erano arrivate,  il punto più vicino per chi arrivava in auto era in fondovalle, a due ore di ripida mulattiera.

La domenica mattina a messa con tutti gli abitanti del villaggio, il pomeriggio a giocare ai “palets” e poi all’osteria a giocare alla “morra” e a carte con gli adulti, la ciotola del vino che veniva fatta girare e qualche volta si fermava anche da noi bambini.

I montanari erano religiosi sì, ma non superstiziosi, anche se qualche ingenua credenza sopravviveva lassù, chissà da quante generazioni. Quando si abbatteva la grandine, immancabilmente qualcuno entrava nel campanile e faceva suonare la campana a martello, perché si pensava che il suono avrebbe allontanato le nuvole. Nel bosco, dalla base di un larice, sgorgava una sorgente dalle proprietà terapeutiche, perché la sua acqua poteva guarire le malattie degli occhi. Anch’io ho provato a lavarmi gli occhi con quell’acqua, per ripetere un rito che generazioni di miei antenati mi avevano tramandato.

Non è invece una ingenua credenza, bensì il frutto di supponente e astuta ignoranza, utilizzata a scopo di lucro, quella che è riuscita a salire in una valle vicina, fino ai piedi dei ghiacciai del Monte Rosa, come illustra la notizia qui sotto riportata (http://www.3tenergiesottili.it/chi-siamo/lavori-realizzati/ ).   

protezione anti geopatie“Il 3 aprile siamo andati finalmente a schermare la scuola di Gressoney la Trinitè, così tutti i piccoli alunni avranno un felice rientro dalle vacanze perché potranno studiare in un ambiente più sano! E anche le maestre staranno meglio, visto che le cattedre erano posizionate su geopatie ed incroci di geopatie varie!!!

Non so perché proprio il comune di Gressoney abbia pensato di installare queste “schermature”.

Forse hanno inteso male il CICAP che le definisce come “ …. un talismano contro il malocchio….è come se si proponesse di salvaguardare le nostre abitazioni con uno speciale scudo brevettato, contro i pericolosissimi planaggi di stormi di mucche volanti. ” (http://www.cicap.org/n/articolo.php?id=100025)

In effetti, Gressoney è un paesino di montagna circondato da pascoli alpini, popolati da mandrie di mucche…………..

Ma, cosa sono mai queste “geopatie”, alias mucche volanti, da cui dovremmo proteggere noi e i nostri piccoli? 

La definizione ce la fornisce la stessa ditta che ha installato le protezioni: “Da γη (terra) e παθοσ (sofferenza), geopatia indica la sofferenza o malattia provocata da energie terrestri (telluriche)”.

Cominciamo bene, con il termine “energia” che si presenta subito per ricordare, a chi non l’avesse già capito, che siamo in presenza di una pseudoscienza. Noi, infatti, conosciamo bene i nostri polli, e sappiamo che il termine”energia”, senza l’indicazione di quale forma di energia si tratti, nelle pseudoscienze è come il marchio DOC che gli spacciatori di vino adulterato applicano sulle bottiglie, per ingannare i consumatori (Pseudoscienze-6-Part I).

La pseudoscienza in questione è la «geobiologia », nata negli anni 50 del secolo scorso e ora lanciata al punto da far prevedere una condivisione della credulità popolare paragonabile a quella rappresentata dall’omeopatia.

La geobiologia pretende di studiare l’effetto patogeno del luogo e dell’ambiente sulla salute dell’uomo, degli animali e dei vegetali, rappresentato da presunte “energie” (ci risiamo!) che dipenderebbero dalle caratteristiche geologiche del luogo. 

Per questo, la “geobiologia” si presenta come una disciplina in qualche modo parente del Feng Shui, antica filosofia cinese che ha come oggetto l’armonia dell’uomo con la natura, ottenuta favorendo l’armonia della abitazione e dell’arredamento con lo scorrere del principio vitale ch’i presente nel luogo.

Ovviamente, presso il popolo dei creduloni, la parentela con una antica filosofia cinese fornisce sempre una patente di credibilità, come abbiamo già visto con molte discipline della New Age. Ma, i sostenitori della geobiologia arricchiscono il loro pedigree, sostenendo che questa disciplina era già nota anche ai Romani, Greci, Egizi, Celti, Arabi e anche agli Aztechi e Inca, che se ne servivano per scegliere i luoghi dove edificare case, templi e città.

Secondo la  “geobiologia” (si consiglia di tenere questo articolo lontano dai bambini), dalle viscere della terra provengono delle (non ben identificate) “energie” (sempre loro…) legate in qualche modo a fenomeni geologici, quali scorrimenti di acqua sotterranea, fratture delle rocce, faglie, presenza di determinati minerali, strutture cristalline ….. Si genererebbe così un “campo energetico”(?!) che sale verticalmente in superficie, dove interagirebbe con i raggi cosmici, con il campo magnetico terrestre e, oggi, con i campi elettromagnetici creati dall’uomo. Il risultato produrrebbe un’azione patogena su uomini, animali e vegetali, concentrata in determinati luoghi.

Vedremo nei prossimi articoli come queste teorie siano totalmente inconsistenti e ignorino le più  elementari leggi della fisica, soprattutto quelle dell’elettromagnetismo. Si tratta di un’accozzaglia di affermazioni sparate a vanvera, senza senso e infalsificabili, autentici dogmi di fede. Alcune, come vedremo, veramente esilaranti….

Dulcis in fundo, queste “energie” sono rilevabili solo da rabdomanti e radioestesisti (le cui capacità non sono mai state provate, come avremo modo di discutere).

Ma, come fanno queste “energie” a salire in superficie?

Facciamo entrare in scena un nuovo personaggio, anche questo pescato dalla terminologia della scienza: le onde.

Le onde, entità invisibili, necessariamente di natura misteriosa, sono indispensabili nelle pseudoscienze per dare credibilità a meccanismi immaginari, consentendo di stabilire immaginari legami fra immaginarie cause e immaginari effetti. Quando provengono dagli astri esse influenzano il nostro destino, quando si sprigionano dalle mani del pranoterapeuta (Pseudoscienze-6- Part II) possono guarire qualsiasi malattia, quando sono “percepite” dal rabdomante o dal radioestesista….. dicono cose che gli strumenti scientifici (notoriamente privi di fantasia) potranno mai raccontare.

Quando escono dalle viscere della terra….(vengono i brividi al solo pensiero) possono avere conseguenze terribili sugli esseri viventi.

Secondo la geobiologia, queste onde si distribuiscono in maniera geometrica sulla superficie della terra, formando delle reti (ce ne sarebbero almeno 7) le cui maglie possiedono orientamento e dimensione (da 1 a 10 metri) a seconda del loro “scopritore”, da cui prendono il nome. Le due reti più (tristemente) note sono la rete di Hartmann e la rete di Curry.

La rete di Hartmann. Scoperta (si fa per dire) nei primi anni 1950 da Ernst Harmann, appassionato rabdomante (e, c’era da aspettarselo, anche cultore della omeopatia), è composta da maglie di 2X2.50 metri, con i lati orientati da nord-sud e est-ovest. I lati delle maglie sono dei « muri » invisibili dallo spessore di 21 centimetri che si elevano sopra la superficie della terra. Questi muri invisibili attraversano i pavimenti delle abitazioni e, come spiriti maligni si spingono fino ai piani più elevati.

 I luoghi patogeni si troverebbero nei punti di incrocio delle maglie.

Cercando di rimanere seri, vediamo qualche citazione di Hartmann:

“La griglia a rete globale ha anche forma tridimensionale. Notammo che, quando in seguito a uno spostamento orizzontale del letto le condizioni del paziente non miglioravano, vi erano invece dei cambiamenti in seguito a una variazione di altezza del giaciglio”.

Hartmann non specifica quali fossero i miglioramenti del paziente e se questi venissero misurati in maniera oggettiva con strumenti, né eseguì delle prove in cieco con diversi pazienti. Quello in questione doveva essere un paziente molto impressionabile (o burlone) per reagire così agli spostamenti del letto di qua e di là, in su e in giù, visto che Hartmann definisce queste osservazioni come “sconvolgenti“(immaginiamo la scena di un film con il grande Alberto Sordi che interpreta il paziente…).

“Eccetto pochissime malattie, come l’influenza, il morbillo, il raffreddore, eccetera, ci sono poche malattie che non siano causate da una striscia stretta.”

“Una volta, recatomi in casa di un uomo lo misi in guardia di NON dormire in un certo punto. Lui pensava che fossi uno stupido. Dodici anni dopo morì di cancro”.

Hartmann dichiarò più volte di non aver mai trovato un caso di cancro che non fosse in relazione con la griglia! Chi avesse dei dubbi sulla sua competenza, si ricordi che Hartmann si occupava anche di omeopatia, e questo è ovviamente una garanzia di serietà.

La rete di Curry. Scoperta (anche qui si fa per dire) con metodi rabdomantici da Manfred Curry nel 1952, ha le maglie orientate a 45° rispetto alla rete di Hartmann e le sue maglie hanno i lati di 3,50 metri e spessore 50 cm..  Anche qui i punti patogeni sono rappresentati dai nodi delle maglie.

Ma, sono patogeni anche i punti di intersezione della rete di Hartmann con quella di Curry. Quando poi i nodi delle due reti coincidono, allora sono c…i  terribili per tutti!

Va da sé che l’effetto negativo sulla salute è fortemente legato al tempo di permanenza sul medesimo punto “geopatogeno”.  Il letto è quindi il luogo dove si rischia di più, seguito da scrivania e poltrone (ma, penso, anche dal WC, soprattutto se si tiene conto che i raggi patogeni salgono… verticalmente dal sottosuolo….).

segue

 

 

 

 

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