Pseudoscienze-7-Ritorno al Medio Evo a cavallo delle onde – Geobiologia Parte III

Part-III: Geobiologia: la sensibilità dei rabdomanti

rabdo3(segue da Part II). Ma i credenti nella geobiologia, quali spiegazioni danno sulla natura delle onde patogene? E quale è il parere della scienza?

Vediamo prima le spiegazioni che fornisce Hartmann, che è il fondatore della geobiologia. Lo facciamo prelevando dall’articolo “I nodi di Hartmann e le geopatie:il bioarchitetto bussa alla porta” che si può trovare sul sito del CICAP, di cui riportiamo qui alcuni stralci(in corsivo).

Nel libro Krankheit als Standortproblem (malattia come problema dovuto al luogo), che raccoglie una serie di articoli scritti in più di trent’anni, Hartmann scrive (1951): “Secondo le osservazioni che ho fatto sussiste una legame fra l’irraggiamento terrestre e la malattia……………………….

……Hartmann fece queste osservazioni in prossimità di corsi d’acqua, basandosi sulle capacità di percezione rabdomantica che era convinto di avere. Non specificò cosa intendesse per “raggi della Terra”, lasciando solo intendere che tali raggi potevano essere trovati con metodi rabdomantici. …………..

………. nel 1968, Hartmann parla invece di “griglia a rete globale”, che è cosa diversa dalle strisce descritte nel 1951. La griglia a rete globale non interessa infatti soltanto il suolo in prossimità di corsi d’acqua sotterranei, ma ricoprirebbe l’intero pianeta. Inoltre, al posto dei raggi della Terra (che riteneva scaturire da falde e faglie), egli comincia a parlare di raggi cosmici (senza comunque specificare cosa intenda con tale termine) i quali diffonderebbero la rete in tutti i luoghi………”

Nello stesso anno aggiunge una importante modifica alla sua teoria: essendo convinto della regolarità e della stabilità della griglia globale, ritiene improbabile, dato che la Terra si muove nel sistema solare, che tale griglia abbia una origine cosmica……ripensa allora a un irraggiamento terrestre, simile a quello descritto nel 1951, diffuso però su tutta la superficie della Terra. Tale irraggiamento sarebbe causato, secondo Hartmann, da radiazioni provenienti da spaccature all’interno del pianeta: le radiazioni, nell’attraversare strutture cristalline nelle viscere della Terra, diverrebbero ordinate in una griglia uniforme

Quindi Hartmann parla genericamente di “radiazioni”, senza specificare quale sia la loro natura.

Ora, radiazioni che si dispongono misteriosamente lungo una griglia ordinata e sono rilevabili solo con metodi rabdomantici, non sono compatibili con le leggi della fisica. Inoltre, se esistessero come fenomeno fisico, sarebbero rivelate con metodi strumentali, senza dover ricorrere a rabdomanti e radioestesisti.

Quindi, tutta la geobiologia poggia esclusivamente sulla “sensibilità” rabdomantica.

A questo punto, si impone una analisi rigorosa che stabilisca quale affidabilità possano avere la sensibilità di un rabdomante o di un radioestesista.

La rabdomanzia è generalmente nota come la presunta capacità di individuare la presenza di falde acquifere o minerali nel sottosuolo con l’aiuto di una verga(tradizionalmente a forma di V) che, misteriosamente, produce dei movimenti quando il rabdomante sosta sul’obiettivo. La verga può avere forme diverse, a seconda delle preferenze del rabdomante.

Nella versione chiamata “radioestesia” la bacchetta è sostituita da un pendolino. Col tempo gli oggetti che il rabdomante sostiene di poter ricercare sono via via aumentati, così ne sono comparsi decine dei più disparati(nodi geopatogeni, tesori nascosti, miniere, petrolio, incroci pericolosi, diagnosi veterinarie, pescosità dei laghi, infedeltà coniugale ecc., praticamente no c’è limite alla fantasia).

A differenza di quanto si crede, la rabdomanzia è un fenomeno che non è nato nell’antichità, dato che nella letteratura antica greca e romana non ne esiste traccia. Nella civiltà greca e romana esiste la divinazione, cioè la presunta capacità di predire il futuro sulla base dell’esame dei visceri di animali sacrificati, sul volo degli uccelli e altri “indizi”, ma non si parla della rabdomanzia. Si ritiene invece che questa sia nata nel tardo Medio Evo in Germania, nella versione con la verga, e in Francia nella versione con pendolino(radioestesia), con lo scopo di individuare non solo acqua, ma anche minerali nel sottosuolo.

Già sin dai primi riferimenti storici, apparsi nella prima metà del cinquecento, appare chiaro che la rabdomanzia ha subito trovato sostenitori entusiasti ma anche detrattori scettici, fra cui, più tardi, gli stessi Voltaire e Beniamino Franklin.

Verso metà dell’ottocento gli studi sulla rabdomanzia acquisirono maggiore rigore e si formulò per la sua spiegazione il concetto di “azione ideomotoria”ancora oggi fondamentale per comprendere i movimenti della verga e del pendolino. L’ipotesi fu formulata nel 1852 in Francia, in base a prove sperimentali, con un articolo dal titolo: “Sull’influenza della suggestione nel modificare e dirigere i movimenti muscolari indipendentemente dalla volontà”. In questo articolo viene esposta la tesi, anche oggi proposta dalla scienza, che siano le aspettative del rabdomante, come conseguenza dell’autosuggestione, a innescare le oscillazioni della verga o del pendolino.

Nel 1975 una replica delle medesime prove ha confermato le conclusioni dello studio del 1852. I ricercatori hanno osservato che i movimenti del pendolino erano più accentuati quando il rabdomante poteva vederlo, rispetto a quando era nascosto alla visuale. I movimenti aumentavano ulteriormente quando era richiesto al rabdomante di immaginare che il pendolo si muovesse, sempre quando questo era nascosto alla sua visuale. Nessuno di questi risultati, secondo le conclusioni dei ricercatori, si accorda con l’ipotesi che il movimento del pendolo sia causato da qualche tipo di forza “psichica”.

Ma questa citata non è altro che una delle migliaia di prove eseguite sulla rabdomanzia che, fra tutte le forme di pseudoscienza, è quella che più è stata studiata, probabilmente a causa della sua grande popolarità.

A noi qui interessano solo i risultati delle prove condotte con criteri rigorosi, elaborati dalla scienza a partire dagli anni 50 del secolo scorso, e cioè le prove cosiddette “randomatiche” e in “cieco”.

Vediamo un esempio molto semplice. Si tratta di uno studio finanziato nel 1990 dalla televisione tedesca, interessata ad effettuare uno scoop su una attività che occupava circa 10.000 soggetti, con un giro di affari annuo superiore a 100 milioni di marchi. Le prove vennero eseguite da una locale associazione per lo studio scientifico delle pseudoscienze. Furono interessati 100 fra i più noti rabdomanti operanti in Germania.

Dentro un tubo di plastica di dimensioni concordate con il rabdomante, una pompa fa scorrere acqua o la interrompe. Il flusso di acqua viene comandato o interrotto da una cabina di comando secondo una legge casuale(randomatica), estraendo delle palline(in esperimenti più recenti si usa un computer che produce una legge casuale). Gli operatori della cabina di regia non sanno se il comando su cui agiscono apre o chiude l’acqua, così come gli osservatori accanto al rabdomante non sanno se nel tubo passa o non passa l’acqua(doppio cieco). In questo modo ci si assicura che nessuna informazione, anche involontaria, da parte degli osservatori, come cambiamento del tono della voce, segni impercettibili del volto ecc., possa essere carpita dal rabdomante.

Questo genere di studio è detto randomatico(cioè casuale, con riferimento alla legge con cui si aziona il flusso di acqua) e in doppio cieco perché né operatori in cabina, né osservatori conoscono se nel tubo passa o no l’acqua. Le prove consistono ovviamente nell’indovinare se nel tubo passa o non passa l’acqua. I risultati vengono confrontati con quelli che si otterrebbero secondo le leggi della statistica se si tirasse a indovinare seguendo il puro caso.

Fu concesso ai rabdomanti di eseguire delle prove preliminari informandoli se nei tubi passava o no l’acqua. Nelle prove preliminari, conoscendo la reale situazione dell’acqua, i rabdomanti ottennero dai loro attrezzi indicazioni corrette al cento per cento. Eseguite le prove come sopra descritto, il numero di risultati corretti fu invece il medesimo attribuibile al caso, quindi il presunto effetto rabdomanzia non si verificò. Probabilmente, non considerando interessante la divulgazione di un fallimento, la TV tedesca, poco elegantemente, decise di non mettere in onda la trasmissione.

Prove altrettanto serie su migliaia di rabdomanti furono condotte dal dopoguerra ad oggi in diversi paesi(Stati Uniti da parte di enti di ricerca e dell’esercito, Australia, Gran Bretagna, prove condotte dall’esercito, Norvegia, Russia, Germania e, ovviamente, Italia). Nessuno di questi studi ha fornito risultati diversi da quelli che si potrebbe attribuire al caso.

Naturalmente i rabdomanti(non tutti però, perché alcuni hanno accettato il fallimento) contestano la validità delle prove, appellandosi a una serie di scuse assolutamente non falsificabili, come l’umidità, la temperatura, il rumore, onde non ben identificate emesse dal computer, l’ambiente scettico che emana energie negative, i test sono come un gioco e quindi non si risvegliano i poteri del rabdomante ecc.

Il solito drago di Sagan………

La posizione attuale della comunità scientifica internazionale è che la rabdomanzia è una forma moderna di divinazione. La rabdomanzia semplicemente non esiste.

Quindi, la geobiologia che si basa esclusivamente sulla rabdomanzia, non possiede alcuna conferma sperimentale, ma questo non è certo una novità nelle pseudoscienze!

Allora, visto che tutto poggia su una burla, tanto vale essere coerenti e costruirci sopra un burlesco mercato di dispositivi di protezione. Siccome cosa siano queste onde malefiche non lo sa nessuno, la fantasia può librarsi sovrana nel proporre surreali dispositivi, che di geniale hanno solo la capacità di prendere per i fondelli i creduloni.

In fondo, per chi crede a rabdomanti e radioestesisti, credere che una piastrina messa vicino al contatore elettrico o una stuoia di sughero messa sotto il letto possano schermare dalle geopatie, è una strada tutta in discesa.

(segue)

 

 

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